APRIAMO IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE

La Rete Cinecittà Bene Comune presenta:

VOGLIAMO L’APERTURA DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE
Per l’ambiente la cultura il lavoro il verde pubblico in periferia!

Mercoledì 28 Novembre 2018 alle ore 18 presso il Centro sociale Spartaco – Via Selinunte 57

ASSEMBLEA PUBBLICA

Scopriamo il Parco Archeologico le sue potenzialità e le bellezze che contiene.
Mobilitiamoci per l’apertura, il completamento e per la sua bonifica immediata dopo l’ordinanza di chiusura della sindaca Raggi.

Interverranno:
Pac libero, Wwf Pigneto Prenestino, CGIL Camera del Lavoro Roma Sud Pomezia e Castelli Romani, CDCA Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, Comitato di Quartiere Don Bosco, Comunità Parco Pubblico di Centocelle, Asd Quadraro, Associazione Via Libera.

Le origini urbanistiche del nostro quartiere sono molto diverse tra loro, ma c’è un collante comune: il realizzando parco archeologico di Centocelle.
L’area urbana in cui è in corso di realizzazione il parco archeologico di Centocelle è una vasta superficie, complessivamente sono previsti circa 130 ettari, incastrata fra quattro Municipi e, sul piano amministrativo, assegnata al VII Municipio, mentre gli altri Municipi sono limitrofi all’area, delimitandone il perimetro (il V su via di Centocelle, il VII su via Papiria, l’VI su viale Togliatti).
Il bacino di utenza potenziale del parco, una volta realizzato, è stimata in circa 400.000 persone.

L’area, che nel Piano regolatore generale del 1962 era destinata all’Asse Attrezzato (divenuto poi Sistema Direzionale Orientale) è stata vincolata col D.M. 9 luglio 1992 dal Ministro per i Beni Culturali e Ambientali per le importantissime presenze e testimonianze storiche rilevate durante gli scavi preliminari alla progettazione del sistema direzionale orientale (SDO).
Pertanto, il Comune di Roma, d’intesa con l’Aeronautica Militare (proprietario di parte della stessa) e il Ministero per i Beni Culturali, delimitò e destinò l’area a Parco archeologico (deliberazione n. 69 del 10 aprile 1993).

Gli archeologi del Comune di Roma infatti avevano rilevato elementi di grande valore culturale: presenze e testimonianze che risalgono dal neolitico fino al medio evo. Molta documentazione relativa ai ritrovamenti è stata resa pubblica con la stampa di due volumi specifici, da parte degli stessi archeologi. Sono a tutt’oggi presenti ruderi di ville di epoca imperiale (3) e nelle immediate vicinanza, grandi strutture ipogee funerarie.
Fu bandito un concorso per idee per la progettazione del parco (100 idee per Centocelle), e fu selezionato il progetto vincitore.

Successivamente il Comune di Roma e la Regione Lazio approvarono il Piano Particolareggiato:
– con la deliberazione n.22 del 31 gennaio 2005 da parte del Comune di Roma;
– con la deliberazione n.676 del 20 ottobre 2006 da parte della Giunta Regionale.

Il progetto prevede la realizzazione di un “bosco urbano” (come prevedeva il progetto vincitore del concorso), il recupero delle ville romane, la realizzazione di percorsi naturalistici. È prevista la piantumazione di circa 235 querce, 100 pini, 120 cipressi, 2500 cespugli, e l’apposizione di elementi di arredo urbano, quali panchine, cestini, posti gioco per i bambini, ecc.
Purtroppo, la vita di questo polmone d’aria è stata abbastanza travagliata.

Il Consiglio Comunale aveva impegnato complessivamente circa 6 milioni di euro per la realizzazione del parco e il recupero del patrimonio culturale e archeologico ivi presente, attingendo ai fondi per “Roma Capitale” di cui alla Legge 15 dicembre 1990, n. 396.

Successivamente all’apertura dei primi 33 ettari realizzati (prevalentemente vialetti pedonali e messa a dimora di qualche alberatura), avvenuta il 16 settembre 2006, dopo soli due anni c’è stata la chiusura per motivi di sicurezza. Successivamente ne è stata finanziata la realizzazione di altri 15 ettari, sul lato adiacente via di Centocelle, ma è stato fermato tutto, poiché, per ragioni e necessità “impellenti” il Consiglio Comunale di Roma, il 17 dicembre 2009 ha deliberato, tra l’altro, il “definanziamento” del progetto e della sua realizzazione (compreso il recupero dei beni archeologici) con la deliberazione n. 118.

Attualmente dopo un’attenta protesta dei cittadini che hanno evitato che i finanziamenti di “Roma Capitale” venissero ritirati totalmente, ci sono 3 milioni e cento mila euro stanziati per la riqualificazione e l’apertura del secondo stralcio e ben 2 milioni e 600 mila euro per la museizzazione delle ville romane presenti all’interno del parco.

In questo ultimo periodo abbiamo assistito ad un peggioramento delle condizioni del parco dovuto principalmente al verificarsi di roghi tossici sia per autocombustione nelle cavità sotterranee che in superficie. Al riguardo uno studio curato dal Pac libero e dall’associazione a Sud ha riscontrato la presenza di metalli pesanti pericolosi per la salute dei cittadini anche nelle aree di parco aperte al pubblico.

La bonifica del canalone che recentemente era stata annunciata da un’ordinanza dalla Sindaca Raggi non è stata eseguita e anche lo studio dei rifiuti avviato dall’università per conto dell’assessorato all’ambiente non ha fornito risultati definitivi. L’arpa inoltre ha riscontrato livelli di inquinamento dell’acqua.
Gli autodemolitori stanno attualmente in uno stato di limbo per cui non sono state rinnovate le concessioni ma non si possono spostare per la mancata individuazione delle aree di delocalizzazione.

I lavori per il terzo stralcio sono fermi e non è stata pubblicata neppure un nuovo bando dopo che la precedente gara d’appalto è stata annullata.

Infine, da circa un mese in sede di commissione comunale è emerso che l’iter di acquisizione del parco da parte del Comune di Roma non è stato completato definitivamente in quanto manca l’ultimo atto di consegna del verbale alla conservatoria capitolina, per cui se entro la fine dell’anno non si risolve questo stallo ammnistrativo e burocratico i fondi stanziati per il parco saranno cancellati dal bilancio comunale.

Ancora oggi tutto è fermo e inaccessibile alla cittadinanza.

Per Tanto CHIEDIAMO:

1) la realizzazione dei lavori di riqualificazione con i fondi già stanziati (3 milioni euro) che interessano i 15 ettari di parco nel versante di via di Centocelle – secondo stralcio e della museizzazione delle ville romane (2 Milioni e 5oo mila euro);

2) Il reperimento di nuove economie col nuovo bilancio comunale per la riqualificazione e l’apertura del parco anche nel versante di via Papiria in VII Municipio, in modo da completare l’opera anche con un percorso di interventi a tappe come già previsto dal Piano particolareggiato approvato;

3) La bonifica immediata del parco e la delocalizzazione degli sfasciacarrozze a di tutte le attività abusive presenti all’interno del Parco di Centocelle a maggior ragione dopo la chiusura di diversi autodemolitori privi di autorizzazione;

4) Il completamento dell’iter di acquisizione dell’area da parte del comune per non perdere i finanziamenti;

5) Favorire l’inclusione e la partecipazione dei cittadini alla gestione e al mantenimento di tale area verde a partire dal coinvolgimento della società civile, l’associazionismo e del terzo settore presenti sul territorio affinché sia finalmente un bene comune vissuto in pieno dalla Collettività.

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