RICHIESTE DI CONDANNA PER IL CORTEO DEL 14 DICEMBRE 2010
DOPO 20 ANNI BERLUSCONI QUEL GIORNO AVEVAMO DIRITTO A MANIFESTARE!
3 anni e 8 mesi richiesti dal PM Tescaroli per alcuni manifestanti e neppure un giorno di condanna per chi quel giorno fece compravendita di voti e imbrogli.
Conferenza stampa sotto una delle tante case del senatore Scilipoti in via Tuscolana 695 in attesa della sentenza prevista il 2 aprile, per ribadire che non ci tapperanno mai la bocca, che la nostra idea di democrazia e di giustizia non ha prezzo. Che la nostra voglia di spazzare via truffatori e sfruttatori non è in vendita.
Era il 14 dicembre del 2010 ed eravamo in piazza contro la crisi e il governo Berlusconi. Nessun partito dell’opposizione aveva indetto una giornata di protesta , nessun sindacato confederale aveva indetto uno sciopero. Solo i movimenti in maniera indipendente promossero una giornata di mobilitazione contro una crisi che ogni giorno si dimostrava sempre più feroce.
Dai metalmeccanici della fiom ai no tav, dai movimenti per l’acqua pubblica a quelli per il diritto allo studio, in tanti scendemmo in piazza per manifestare contro un governo corrotto e inarrestabile che con Berlusconi e una falsa quanto inesistente opposizione sembrava non avere mai fine.
In quei giorni i media dichiarano che Berlusconi non aveva più la maggioranza e i numeri in parlamento. Durante quelle ore, in cui si svolse il corteo, arrivò la notizia che la fiducia al governo della crisi e del “bungabunga” si salvava in estremis con 3 voti determinanti dello schieramento di centro-sinistra. Tra questi c’era Scilipoti che con l’antiberlusconismo aveva fatto la sua carriera politica.
Quel giorno inaspettatamente e senza nessuna giustificazione plausibile Berlusconi rimase in carica. In molti ci sentimmo umiliati dalle istituzioni che oltre a farci pagare una crisi economica e del lavoro prodotta dalle banche e dai poteri finanziari ora si prendeva gioco delle persone senza un’ombra di ritegno. Allora decidemmo di avvicinarci al parlamento, il teatrino dell’ennesima buffonata, per protestare la nostra indignazione.
A distanza di 5 anni dai fatti, per noi arrivano anni di carcere e per chi quel giorno come Scilipoti tradiva il suo elettorato e si vendeva a Berlusconi iniziava una nuova avventura che lo vede tuttora senatore della repubblica e uomo di fiducia di Berlusconi.
Oggi siamo qui sotto casa di Scilipoti di fronte al fatto che ben 178 deputati hanno cambiato casacca negli ultimi 2 anni, seguendo l’esempio del senatore voltagabbana, raggiungendo un record europeo del fenomeno che si ripete in questi giorni anche per tenere in vita l’attuale governo Renzi, non eletto e illegittimo.
Siamo sotto casa di Scilipoti per affermare una nuova idea di democrazia e di giustizia sociale, per ribadire che quel 14 dicembre c’eravamo tutti in piazza, contro brogli e malaffare.